Un progetto pilota su scala nazionale per aumentare la sicurezza sul lavoro nel mondo dell’edilizia e in quello delle lavorazioni in altezza. A realizzarlo è l’impresa pratese Montebianco Costruzioni, guidata da Simone e Ilaria Monti, che ha progettato un drone speciale, chiamato Falco, capace di raggiungere i 100 metri d’altezza. La finalità è quella di lavare palazzi a vetri o di effettuare la manutenzione preparatoria all’imbiancatura per condomini ed edifici in marmo, pietra, alluminio e monumenti storici. Su quest’ultimi verrà applicato anche il prodotto protettivo di manutenzione indicato dalle Belle Arti, così da preservarne il valore storico.
Il progetto è stato presentato alla Camera dei Deputati alla presenza dei responsabili e dei tecnici dell’azienda, dell’onorevole di Forza Italia Erica Mazzetti e dei rappresentanti delle categorie economiche e degli ordini professionali. L’obiettivo è quello di eliminare ogni percentuale di rischio derivante delle operazioni in altezza per la riqualificazione di qualsiasi tipo di facciata. Il drone è infatti dotato di una lancia che sprigiona un getto d’acqua fino a un massimo di 150 atmosfere, capace di rimuovere ogni tipo di polveri e inquinanti dalle facciate. Successivamente c’è la nebulizzazione attraverso prodotti bio con azione sgrassante e sanificante e un risciacquo finale ad alta pressione a cui fa seguito la nebulizzazione di un prodotto di finitura. Il drone è dotato di sensori di sicurezza in altezza e sui lati, che in presenza di ostacoli portano all’immediato blocco delle lavorazioni e al ritorno in posizione di partenza. Non solo. Falco ha un gps interno per la sicurezza in volo ed è stabilizzato per il totale controllo aereo. Il drone ha pure una particolare attenzione per l’ambiente: l’alimentazione è elettrica, evitando l’utilizzo di motori a scoppio, andando così a scongiurare emissioni inquinanti.
“Abbiamo un’azienda che lavora con piattaforme aeree fino a 100 metri d’altezza – spiega Simone Monti, responsabile tecnico della Montebianco Costruzioni -. Quando ci sono persone a una simile quota, nonostante tutte le misure di sicurezza possibili, una piccola percentuale di rischio può sempre esserci. Da qui l’idea di utilizzare il drone al posto della presenza fisica dell’uomo in quota. Il tutto senza togliere posti di lavoro, visto che a terra permane la necessità di tre operai specializzati che dovranno guidare tutte le fasi di lavorazione portate avanti da Falco”.
Il drone ha richiesto tre anni di progettazione con tecnici e ingegneri. E da qualche settimana ha visto la luce con i primi impieghi in Toscana. “Le macchine sono già in funzione con ottimi risultati – aggiunge l’amministratore della Montebianco Costruzioni Ilaria Monti -. Le richieste sono molteplici e abbiamo anche una collaborazione votata alla ricerca con una società chimica che ci consente di utilizzare prodotti bio certificati”.
Il progetto ha già suscitato interesse in tutta Europa. Tanto che Montebianco Costruzioni ha già pianificato una seconda linea di droni. Si tratta di macchine più piccole, capaci di raggiungere i 35 metri d’altezza ma con le medesime caratteristiche tecniche di Falco, da mettere a noleggio a disposizione di tutte le imprese d’Italia e d’Europa del settore. “Vista la nostra sensibilità per la sicurezza sul lavoro – conclude Monti -, abbiamo deciso di produrre una linea parallela di droni da mettere sul mercato. In questo modo possiamo facilitare ripuliture e riqualificazioni degli immobili in tutta Europa, abbattendo i pericoli per chi lavora in altezza. Abbiamo già centinaia di richieste da parte degli operatori del settore e a breve partiranno una serie di convegni in tutta Italia per presentare le specifiche tecniche del drone. Una tecnologia che non toglie posti di lavoro, ma che anzi qualifica gli operai che impareranno a guidare anche il drone, con apposito patentino, rilasciato dopo specifici corsi di formazione effettuati dagli addestratori interni della nostra azienda”.